LA REGOLA
Regola di Vita
di Padre Gerardo di Flumeri
Titolo I - FINALITA’
1. Si è costituita in Vitinia – Roma Via Castel Guelfo 53/55 l’Associazione cattolica “I Discepoli di Padre Pio”, nella quale ogni socio si impegna a soccorrere l’uomo “solo”. All’Associazione è stata riconosciuta a norma dei can.299 e 321-326 C.I.C. in data 23/01/2003 dal Card. Vicario di Roma, prot.73/03.
2. Per “uomo solo” si intende uomo o donna, giovane, anziano o vecchio, che, deluso dalle vicende della vita, ha perduto il senso della esistenza umana e cristiana e vive in una condizione di solitudine e di disperazione. Le preferenze dell’Associazione vanno ai giovani, particolarmente provati dal disagio e dalla solitudine.
3. L’Associazione, che non ha finalità di lucro ed è apartitica, persegue esclusivamente finalità di solidarietà, alla luce degli insegnamenti della Chiesa e nello spirito francescano, sulla scia della spiritualità del Santo Padre Pio da Pietrelcina.
4. Pertanto l’Associazione ha due caratteristiche: è cattolica ed è francescana.
4.1 In quanto cattolica, è al servizio della Chiesa integrato nella parrocchia di Vitinia dedicata al Sacro Cuore di Gesù Agonizzante. Essa, inoltre, si propone di incrementare nei soci e nell’uomo “solo” la vita della grazia divina, sviluppando in essi la pratica delle virtù teologali: fede, speranza e carità, come le ha vissute Padre Pio. Senza la fede è impossibile piacere a Dio e non c’è modo di far nascere la speranza cristiana e vivere l’autentica carità soprannaturale.
4.2 In quanto francescana, l’Associazione si impegna a seguire linee fondamentali della spiritualità del primo sacerdote stigmatizzato, fatta di amore a Dio e al prossimo, di sequela di Cristo crocifisso, di spirito di sacrificio, di filiale obbedienza alla Santa Madre Chiesa.
5. Per conseguire la sue finalità di assistere l’uomo “solo” dovunque esso si trovi, l’Associazione ha in animo di fondare “case di accoglienza” in Italia e all’estero. Di queste la prima è la “Casa di Accoglienza di Padre Pio” fondata in Vitinia – Roma, l’11 maggio 1997. Ogni casa deve integrarsi nella propria parrocchia e deve essere luogo dove trova riparo e conforto l’uomo “solo” ricco o povero che sia, tra le braccia di Padre Pio da Pietrelcina in compagnia dei suoi figli spirituali.
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