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La Fede e le Opere ci salvano

Il 21 febbraio  2014 è davvero una data storica. Finalmente quello che avevamo sempre sognato e sperato sta per nascere nella terra di Calabria: una nuova Associazione dei Discepoli di Padre Pio finalizzata alla realizzazione del grande progetto: La Cittadella di Padre Pio.

Non aveva senso realizzare tale progetto, senza la condivisione e il coinvolgimento dei “Calabresi”!

Un bel gruppo di giovani, molto preparati,  completamente attratti e affascinati dalla spiritualità del Santo di Pietrelcina, hanno voluto fortemente  partecipare alla realizzazione della “ Cittadella”, condividendo con noi anche l’onere e la responsabilità di portare avanti l’opera.

Quando  non speravamo più che si realizzasse il sogno di Irene e di tutti noi che da anni la seguiamo con tante rinunce e sacrifici  e  stavamo quasi per abbandonare il progetto, ecco che l’intervento di Padre Pio ha rimesso tutto in discussione e ancora una volta ha voluto insegnarci che i tempi di Dio sono diversi dai nostri!

Padre Pio, quando ritiene opportuno, interviene sempre, soprattutto quando sbagliamo ed infatti la  mattina del giorno 20, era già definito l’atto di convenzione tra la nostra Associazione e la nuova Associazione dei Discepoli con sede a Drapia, mi telefona Irene per dirmi che tutta la notte Padre Pio non l’aveva fatta dormire perché era adirato in quanto quell’atto conteneva solo norme aride, ma era privo dell’essenziale e cioè dei principi cristiani che devono essere sempre presenti in tutte le attività dei  “Discepoli”.

Padre Pio, ovviamente aveva ragione perché negli atti costitutivi della “Casa di Accoglienza” e dei “Discepoli” essi rappresentano la linfa vitale.

Irene quindi mi ha dettato ciò che Padre Pio le ha raccomandato di aggiungere prima delle clausole contrattuali:

“I Discepoli di Padre Pio,  prima di ogni iniziativa , devono far proprie e vivere le tre virtù teologali come le ha vissute Padre Pio da Pietrelcina: la Fede, la Speranza e la Carità. Senza la Fede non nasce la Speranza, senza la Speranza non nasce la Carità, virtù grande che allarga il cuore fino a trasformarlo in un Tempio dello Spirito Santo”.

La mattina del 21, quando ho letto la prima lettura del giorno, tratta dalla lettera di San Giacomo Apostolo nella quale viene detto chiaramente che la sola fede non è sufficiente per salvarsi  se non è seguita dalle opere, ho capito che era proprio il giorno più adatto per far nascere questa nuova creatura di Dio!  

  

Vincenzo A.

Banco Farmaceutico

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